Ci sono esperienze che lasciano il segno. Per noi, volontari alla nostra prima partecipazione a un evento nazionale della Croce Rossa Italiana, le Olimpiadi del Primo Soccorso a Scalea sono state proprio questo: un concentrato di emozioni, incontri e crescita personale e collettiva.
Abbiamo preso parte all’evento come navigator e logisti, ruoli spesso dietro le quinte ma fondamentali per far funzionare ogni dettaglio. Non sapevamo bene cosa aspettarci. Quello che abbiamo trovato è stato molto più di quanto potessimo immaginare: un ambiente vivo, dinamico, unito.
Una delle esperienze più belle è stata quella di conoscere volontari provenienti da ogni parte d’Italia. Confrontarsi con loro è stato stimolante, costruttivo e, in molti casi, illuminante. Ognuno ha portato il proprio bagaglio di esperienze, idee, soluzioni. Ci siamo resi conto che, pur con dialetti diversi e percorsi differenti, parliamo tutti la stessa lingua: quella della Croce Rossa.

Abbiamo avuto anche la fortuna di vedere alcuni volontari del nostro comitato, con più anni di servizio, partecipare all’evento in veste di giudici e simulatori. Per noi è stato motivo di grande orgoglio. Un esempio concreto di come, in Croce Rossa, ci sia sempre spazio per crescere e mettersi in gioco in ruoli diversi, ciascuno importante per portare avanti la missione comune.
Queste giornate ci hanno insegnato molto. Prima di tutto che avere una mente aperta è fondamentale. Ogni realtà, ogni comitato, ha le sue sfide, le sue difficoltà. Ma ciò che conta davvero è l’atteggiamento con cui le si affronta. Non lamentarsi, non puntare il dito, ma cercare soluzioni, ascoltare, imparare dagli altri.

Abbiamo visto in azione una Croce Rossa fatta di entusiasmo, collaborazione, rispetto. Una Croce Rossa dove, nonostante le inevitabili differenze, prevale la voglia di fare bene, di migliorarsi e di farlo insieme.
Torniamo da Scalea più ricchi. Di volti, storie, idee. Ma soprattutto con una convinzione ancora più forte: essere volontari della Croce Rossa non è solo indossare una divisa. È far parte di una comunità che crede nel cambiamento, nell’aiuto reciproco e nella forza del gruppo.
Grazie a chi ha reso possibile tutto questo. Noi siamo pronti a ripartire, con ancora più energia e voglia di fare.
Elisa Vasta
Giovanna Forace
Giusy Godino
Maria Corina
Francesco Cimino